Taym
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Primo ingresso in Numenor: 2002-07-07
Da: Valimar
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Invece io apprezzo molto il fatto che finalmente qualcuno abbia avuto il coraggio di fare un film " alla grande" anche in Italia! Dove sta scritto che il nostro cinema deve per forza essere " impegnato" (cioè, sfigato)? E questo e' a mio avviso profondamente vero. Questa osservazione mi ispira a dare altri 5 centesimi alla discussione . Un opera d' arte non e' tale in funzione del tema trattato, altrimenti come avremmo potuto mai abbandorare tematiche sacre e mistiche nella pittura, o nella scultura? Qualcuno oggi vorrebbe forse dire che l' arte classica o quella moderna non e' tale perche' non tratta (in genere) temi mistici o religiosi o filosofici? Ovviamente no. Dunque che senso ha giudicare un film sulla base del suo " impegno" di qualunque genere (politico, sociale, psicologico)? Ovviamente nessuno. Si tratta di un mero esercizio di " razzismo" ed intolleranza ideologica. Un' opera è d' arte se tocca le corde del nostro spirito e le fa vibrare, se ci emoziona, e, nel caso di un film, a mio avviso, se ci fa dimenticare di essere la persona descritta sulla nostra carta di identità , per qualche ora, e ci proietta in un altra vita. E' lo stesso rapimento che si prova nel leggere un buon libro, o nel guardare una scultura che ci incanta. L' arte eleva l' animo, ci rende uno strumento musicale e pizzica le nostre corde, preme i nostri tasti, e tutto questo, credo, noi chiamiamo " bello" . Non credo che uno scrittore, un regista, un poeta, sia mai stato interessato alla critica " tecnica" della sua opera, quanto piuttosto all' effetto che essa sortisce. E' certo interessantissimo scoprire COME tale effetto sia stato ottenuto, ma l' arte non è lì, in quel come. Ora, che importanza puo' mai avere se l' emozione che proviamo guardando un film scaturisce dalla storia di Pinocchio o del Titanic o di una guerra in una galassia lontana lontana o da quella di un vecchio cinema di paese o dall' orrore di orde di alieni che escono dalle pareti? Nessuna. E che importanza puo' avere se nel donarci quella vita alternativa di un paio d' ore un regista ha usato una vecchia cinepresa in bianco e nero o l' abilita' computerizzata della Industrial Light and Magic? Nessuna. Certo nessuna, perchè la vecchia cinepresa in bianco e nero e' altissima tecnologia se paragonata a quel che c' era 30 anni prima che fosse inventata, e la ILM sarà tradizionale e classica tra 30 anni. Tutti questi sono mezzi, non arte. L' arte e' la scintilla di poesia che vive per loro tramite, che li usa come veicolo dalla mente del regista e degli attori alla vostra. Ed e' sulla base di quell' emozione poetica che credo sia giusto giudicare un film, non sul COME vi sia stata donata. Alcuni registi amano i poetici pixels di una workstation grafica, altri i toni di grigio di una vecchia pellicola, altri lo sguardo intenso di un attrice, altri tutti insieme questi elementi. E con ciò? Come si puo' essere pro o contro " gli effetti speciali" , o pro o contro la spettacolarita' , o pro o contro queto o quel tema? A mio modestissimo parere, significherebbe non comprendere nulla di cio' che un' opera, nella sua essenza, e' . Detto cio' , Pinocchio non mi e' piaciuto particolarmente, se non in alcune sue componenti. Ciò nonostante auguro di tutto cuore altissimi guadagni a regista, attori, produttori, distributori, gestori di sale cinematografiche e quant' altri. I soldi fan comodo a tutti
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