Taym
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Primo ingresso in Numenor: 2002-07-07
Da: Valimar
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Mi è piaciuto molto anche questo! Gli attori mi sono generalmente piaciuti, intensi e calati nelle parti. Senso del sacrificio e di abnegazione, di onore e di coraggio, come in ogni buon mito orientale. Amore per la perfezione, fino a trascendere l'arte stessa. Scene poetiche e "mitiche", in senso proprio, però. Se dovessi immaginare un mito su pellicola lo imaginerei così. Simbologia dei colori, dei movimenti, e della storia, certamente. A me non è parso affatto banale, anzi. E' un allegoria, come spesso accade per i miti, e c'è una saggezza tutta orientale, ma non solo, che mostra come il bene nasca dal male ed il male dal bene, e che c'è sempre una prospettiva più alta. Difficile dire se sia poi così malvalgio o così buono il re che vuole unifirare la Cina sotto uno stesso cielo. E' un intento nobile, ma portato avanti con la violenza. Serve per la pace futura, ma al prezzo della libertà di oggi. Dubito vi possa essere una risposta univoca a domande come questa, ma è bello interrogarsi, credo. Senza menzionare la "via" della spada e della scrittura, sovrapposte ed intrecciate. In tutto c'è sagezza e conoscienza, ed infine Illuminazione. Dire che nell'arte della spada si riscopre la pace è un pò come dire, guardando all'Occidente, che "le vie del signore sono infinite", no? Forse vi sembrerà un paragone azzardato, ma mi piace credere e talvolta osservare che c'è della saggezza che attraversa le Culture, e che sottilmente traspare, credo, in film come questo. E poi c'è quel senso di tragico mistero che mi ha sempre un pò commosso nel constatare come dietro le azioni orribili dei "capi" possano esservi disegni oscuri ai più, scelte durissime imposte dal destino o dal voler scongiurare mali peggiori, che fanno dei carnefici le vere vittime. Qualcuno conosce "The Queen and the Soldier" di Suzanne Vega? Un pò ci vedo le stesse atmosfere.
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