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Mae Govannen Guest
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ID-Ilquelin
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xxx - 2002-11-21 15:09:35   
Anyel


Messaggi: 95
Primo ingresso in Numenor: 2002-07-09
Status: offline
PICCOLA STORIA DI UN PICCOLO INCONTRO

Lei si chiama Iris, ha 20 anni , vive in un paesino di campagna che lei detesta.
Studia scienze dell’educazione, la sua passione è leggere romanzi d’amore tessuti nella magica atmosfera dell’america latina ed ama la musica, che lei chiama la sua valvola di sfogo.
Si veste in un modo un po' trasandato, ma a lei piace quell’accostamento stonato tra colori, materiali e forme perché mettono in risalto il suo animo bizzarro; fisicamente non è molto alta, minuta di corporatura ha una bellissima chioma di capelli rosso fuoco che accecano chiunque si soffermi troppo a guardarli.
E' martedì e come al solito, dopo le lezioni, deve andare a sostituire la collega al servizio mensa per vagabondi dove fa volontariato.
Iris scende in metropolitana, ha pochi soldi e non le va di spenderli per il biglietto, dovrà pur mangiare! Ne prende uno usato, guarda se c' è in giro qualche controllore, non ce ne sono, timbra e via in fretta e furia a prendere la metro: linea rossa per Sesto F.S., giusto in tempo.
Sale sulle prime vetture, dove generalmente c' è poca gente e si può respirare, ma questa volta è maledettamente affollatisssima. Si sta stretti come sardine, Iris è schiacciata tra una coppia di anziani imbronciati ed una madre con in braccio il suo bambino. si guarda attorno, scruta facce ed espressioni ,quando ad una persona da lei vede un ragazzo che la colpisce particolarmente: alto, capelli scuri e corti, occhi neri, labbra sicure, carnagione mediterranea, spalle e mani grandi con un corpo da favola. Porta con se' una custodia, sembra per il violoncello ed è vestito elegante.
Anche lui la vede, si guardano, si fissano, è come se fossero in mezzo ad un campo elettromagnetico in cui sono solo loro due i poli che si attraggono.
Iris comincia a sentire una sensazione di calore avvamparle il viso, si allenta la sciarpa, le sembra di bruciare, anche lui ha molto caldo.
Continuano a guardarsi, sprofondano l' uno negli occhi dell' altra, sembrano due calamite, non riescono a staccare i propri sguardi.
Iris socchiude le labbra, un languore la prende, si passa la mano sul collo per sentire il sudore sulla sua pelle, le persone che devono scendere la spintonano, ma lei non se ne accorge, in bilico su un filo tra realtà e sogno, vede nitido solo lui a cui sembra di allungare le braccia e sfiorare con le dita le sue guance i suoi occhi le sue labbra ed in un attimo stanno facendo l’amore.
Non prova solo un' attrazione irresistibile nei suoi confronti, ma in qualche modo sente che lui è quella metà persa nei tempi, lui è il suo complementare e la sua pelle sta ardendo, lo sta richiamando, deve stare con lui, gli deve dire qualcosa altrimenti fuggirà.
Duomo.
-Cazzo no!- pensa Iris.
Scende, si ferma davanti al finestrino e continua a fissarlo, a penerarlo fin nelle viscere, la metropolitana riparte.
Iris continuerà a sognarlo, in ogni tempo ed in ogni luogo, vivrà il resto della sua vita con lui, nel sogno, nelle passioni deliranti della carnalità, ma nella realtà si sposerà con un banchiere, avrà tre figli e condurrà una vita benestante.
Un rimorso…se solo gli avesse parlato, chissà dov' è ora.
Lui si chiama Alessandro, ha 24 anni, si è trasferito da poco a Milano dalla sua ragazza, Miriam. Ha studiato conservatorio ed ora suona il violoncello nell' orchestra della Scala; talvolta compone qualche pezzo, ma al momento preferisce tenerlo per se' ; talvolta la sera nel suo appartamento si mette solitario, illuminato da una luce opaca, seduto, a suonare il suo strumento e sprofondare nelle note che nascono da esso.
E' alto, capelli scuri e corti, occhi neri, labbra sicure, carnagione mediterranea, spalle e mani grandi con un corpo da favola, ama vestirsi elegante e comodo.
E' martedì e sta andando a fare le prove, non è che oggi ne abbia molta voglia. E' stanco. Scende in metropolitana, esibisce il suo abbonamento e sale sulla prima vettura onde evitare la massa di gente che immancabilmente prende dentro la custodia del violoncello.
Ma oggi è proprio un puttanaio, non ci si riesce a muovere! Si guarda in giro. Vede salire una ragazza che cattura subito la sua attenzione: porta una cartella, sarà una studentessa,-mi piace come è vestita-, non è molto alta, minuta di corporatura ha una bellissima chioma di capelli rosso fuoco che accecano chiunque si soffermi troppo a guardarli e ne rimane incantato.
Gli occhi di Alessandro si incollano a quelli di lei, non riesce proprio a staccarli.-Che creatura, chissà chi è, cosa fa- gli palpita il cuore, sta sudando, lei è rossa in viso,-avrà caldo pure lei, mi sento irresistibilmente attratto da lei- se non ci fosse nessuno la possederebbe in questo stesso posto, in questo stesso istante, col suo corpo tutta la corpirebbe ed ora è dentro lei.
Alessandro ticchetta nervosamente il dito indice sulla maniglia della custodia del violoncello, si sbottona la giacca, sente il suo cuore in fiamme, fiamme che dilagano in tutto il corpo. Continua a immergersi negli occhi di lei, scoprendone segreti ed intime confessioni.
Amore…
Duomo.
-Ma che fa? Scende?-
La vede fermarsi davanti a lui e guardarlo fino a quando il treno riparte
-addio mio fiore, non so chi sei né da dove vieni, ma non ti dimenticherò…sono uno stupido, un cogliione! Perché non le ho parlato?!-
Arriva sera ed Alessandro torna da Miriam. Entra in camera da letto e lei, la ragazza della metropolitana è lì che lo chiama a sè. Lui e Miriam fanno freneticamente l' amore, ma lui non lo sta facendo con lei. Lo sta facendo con la ragazza dai capelli rossi.
Continuerà a incontrarla nei sogni di ogni notte, nei vetri della metropolitana…senza mai più rivederla.
Un rimorso…se solo gli avesse parlato, chissà dov' è ora.



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Anyel..
Messaggio #: 1
xxx - 2002-11-23 5:12:48   
Guest
oh dama ...
narrar di codesta scuoterebbe perfin il quor di una quercia sopita da eoni ...
scalderebbe una dimor fredda senza riparo alcuno ...
ma l' amor non si comanda ...
il " se" è un apostrofo rosa che i narrator mettevan per l' idugio del giudizio di person che timor hanno di far qualcosa che faccia tremar la realtà che intorno hanno ...



Ghetres

(Risposta a Anyel)
  Messaggio #: 2
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