Cronos
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Primo ingresso in Numenor: 2002-07-09
Da: Valimar
Status: offline
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Ciao a tutti ! 
Sono tornato in patria qualche giorno fa, a malincuore devo dire, ora più che mai mi rendo conto in quale paese sporco e malgestito viviamo. 
Abbiamo fatto una settimana a Kyoto ed una a Tokyo, con gite in giornata a Nara, Nikko e Hakone.
Ho fatto parecchie foto e filmati per cui, alla prima occasione d'incontro non mancherò di mostrarveli.
Quanto al Giappone, beh è proprio come me l'aspettavo, forse anche qualcosa di più: pulito, ordinato, discreto, attaccato alle tradizioni della loro storia ma nel contempo estremamente moderno. Mi è sembrato di fare un viaggio nel futuro oltre che nel passato.
Kyoto è davvero una città a misura d'uomo, mi è piaciuta tantissimo, è animata ma al contempo piacevole e tranquilla, e le persone molto cordiali.
Tokyo invece è molto frenetica e tra gli abitanti c'è più indifferenza.
Come da tradizione treni e mezzi pubblici sono efficientissimi, la pulizia una vera fissazione e la criminalità pressoché inesistente.
Potete girare per la città a notte fonda sicuri di non esser importunati da nessuno così come appoggiare le vostre cose per strada o dove vi capita, certi che nessuno le toccherà. Se chiedete aiuto per qualche indicazione le persone sono sempre pronte a darvi una mano, nei limiti della comunicazione.
La cosa che più mi ha lasciato deluso è che ben pochi parlano l'inglese in maniera fluente o sono in grado di fare un discorso o darvi indicazioni precise in questa lingua.
In pullman mi è capitato di fare una lunga conversazione sui manga in Italia con una ragazza che leggeva Slam Dunk (probabilmente una stundessa universitaria) che parlava un inglese perfetto, mentre viceversa ad Akihabara (il quartiere dell'elettronica, "electric city" trovare commessi che non spiccicavano una parola e con i quali mi son dovuto esprimere a gesti.
Non ci sono cartacce o rifiuti per terra ma nemmeno cestini, potevamo fare i km con una carta o una bottiglia vuota in mano prima di trovare dove buttarle.
Al contrario di quanto si può credere mangiare costa pochissimo ed il cibo è sempre di grande qualità, i mezzi di trasporto invece sono molto più salati che da noi, ma per i turisti esiste il Japan Rail Pass che permette di viaggiare liberamente su tutta la tratta ferroviaria nazionale pagando una quota fissa in base al numero di giorni.
Siamo riusciti a fare praticamente tutto quello ci eravamo prefissati in programma, eccetto la visita al museo dello Studio Ghibli, che abbiamo beccato proprio nel suo giorno di chiusura settimanale. La responsabile però (che parlava un perfetto inglese) quando ha saputo che eravamo Italiani (Miyazaki ha una passione per il nostro paese) ci ha fatto fare una breve visita al museo in manutenzione e fornito le informazioni per visitare quello stesso giorno una rassegna delle tavole originali di Miyazaki al Museo di Arte Moderna di Tokyo.
Tra le altre cose abbiamo pure passato un pomeriggio in un onsen (bagni termali giapponesi) e visitato una fiera di modellini e anime che facevano vicino Tokyo.
Credevo di aver visto tutto a Lucca in fatto di cosplay, ma quando sul palco è salito un gruppo di ragazze giapponesi in costume simil-sailor che ha fatto un intero spettacolo ballando e cantando con una folla di pazzi sotto che agitavano lightstick colorate sono rimasto allibito.
Come Miko ha previsto  mi sono scatenato ad Akihabara, alla ricerca di modellini e gashapon, c'era un assortimento pauroso.
Da Mandrake (palazzo di 8 piani dedicato solo a modellini e giocattoli vintage) ho trovato esposto un Baron Karza (Micronauti) italiano della Gig, come quello che avevo da bambino !
Purtroppo lo spazio limitato in valigia e il limite sul peso per il ritorno non mi ha permesso di comprare tutto quel che avrei voluto.
Modellini a parte, anche l'offerta elettronica non era da meno. I reparti Pc di alcuni centri commerciali erano da paura, scaffali interi di schede madri, componenti, case, cavetti, viti, vitine, ventole e tutti i possibili pezzi di ricambio che mai sarebbe possibile trovare qui in Italia.
Per tutto il mio viaggio non ho fatto altro che provare una fortissima invidia verso i Giapponesi, invidia per il cibo, i mezzi puntuali, la pulizia, l'ordine, l'efficienza, l'assortimento che hanno in fatto di elettrodomestici, computer, cellulari, cd, dvd, audio e video, animazione, videogiochi e gadget vari.
I Giapponesi si trattano davvero bene e non si fanno mancare nulla... hanno tutto ciò che c'è di occidentale in giro per Europa e USA più tutta la loro produzione interna.
Si mangia bene ed anche in città affollate una persona può rilassarsi in posti unici come gli onsen, dove il bagno caldo è accompagnato con cibi di tutti i tipi e situazioni di aggregazione e divertimento.
A Tokyo abbiamo visto i famosi "salaryman" tornare dal lavoro anche alle 22-23, morti di sonno... ma credo sia una peculiarità di quella città perché a Kyoto ad esempio (grande più o meno come Milano) dopo le 20 non si vedevano più impiegati in giro.
Le Giapponesi, al contrario di quanto credevo, sono molto carine e tutte curatissime nel vestire.
Ho scoperto anche come distinguerle da Coreane e Cinesi: hanno TUTTE immancabilmente i piedi storti
Non so perché ma credo che camminare tenendo le punte dei piedi rivolte all'indentro sia considerato particolarmente sensuale o femminile dalle giovani Jappo (o forse fa molto Lolita).
A Kyoto sono riuscito a incontrare una vera Geisha mentre usciva in uno di quei vicoli pieni di sale da the e locali off-limits per i gaijin (stranieri) e a farmi la foto con lei.
A Tokyo abbiamo dedicato una serata a cenare da Gonpachi, il famoso locale di Roppongi che ha ispirato Tarantino per la "Casa delle Foglie Blu" in cui ha girato la famosa scena di Kill Bill.
Mi fermo qui perché avrei molto da raccontare ma il messaggio sta diventando oltremodo lungo, altre mete sono state i templi di Kyoto e Nara, la tomba dello Shogun Yeyasu Tokugawa, il castello Nijo dai pavimenti cinguettanti, la Torre di Tokyo, il museo Nazionale con le statuette Haniwa (chi ricorda Jeeg sa di cosa parlo ), la cena a base di okonomiyaki con tavolo munito di piastra (avete presente Ukiyo in Ranma ?) e le uova nere di Owakudani a 1000 m vicino il Fuji (chi ne mangia guadagna 7 anni di longevità, io ne ho ingurgitate 6 in un giorno  ).
Ora la mia intenzione è quella di tornarci al più presto, soldi permettendo
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Alla prossima...
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Saluti da Kyoto ！ - 2008-08-23 18:01:45
Ciaooooooooooo
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