Erebel -> Felice Solstizio d'Estate a tutti!! (2004-06-21 14:19:01)
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A tutti voi Ilquelin, felice Solstizio d'Estate!! Festa dalle mille tradizioni, ma sempre all'insegna della gioia e del sole! [:)] Vi riporto qualche informazione presa qua e là , sperando di fare cosa gradita. [;)] Fin dall'antichità il cambio di direzione che il sole compie tra il 21 e il 22 giugno, riprendendo la sua corsa sull'orizzonte, è stato salutato come l'inizio di un nuovo periodo di vita. Questo giorno, detto solstizio estivo, è ancora oggi ricordato e atteso, in quanto primo giorno d'estate, ed è associato alla magica festa di San Giovanni Battista. Il sole, per l'uomo principale fonte di vita, muta il suo cammino sull'orizzonte e sembra fermarsi ("sosta" di qui "solstizio") per alcuni giorni in un punto preciso, sorgendo e tramontando sempre nella stessa posizione, finché, il 24 giugno (e il 25 dicembre) ricomincia a sorgere, giorno dopo giorno sempre più a sud sull'orizzonte (a giugno, e sempre più a nord a dicembre), determinando in maniera graduale l'allungarsi o l'accorciarsi delle giornate. Fin dall'antichità gli uomini si erano resi conto di questi cambiamenti e avevano celebrato l'evento con diversi festeggiamenti. Gli antichi greci chiamavano il solstizio estivo "Porta degli uomini", poiché, nella loro mitologia, era il momento in cui le anime uscivano dalla caverna cosmica. I solstizi erano anche festeggiati dalle grandi civiltà dell'America precolombiana, in Perù per esempio, il dio sole, Inti, che era anche l'Imperatore, riceveva grandi sacrifici di animali ed offerte naturali, in modo propiziatorio perché i raccolti estivi fossero abbondanti. La religione Cristiana, conscia della portata di questi festeggiamenti, si preoccupò fin dai suoi inizi di acquisire le date dei festeggiamenti, sovrapponendoli con solenni celebrazioni. --- L’evento del solstizio, quindi, è sempre stato caricato di valori simbolici, trascendenti, soprattutto in epoche nelle quali non esisteva di fatto distinzione tra le pratiche religiose e quelle magiche. I druidi, i sacerdoti dei celti celebravano Alban Heruin, il trionfo della luce che divideva l’anno in due parti, quella della luce crescente da quella della luce calante; in Cina il solstizio celebrava la terra, l’elemento femminile che esso tradizionalmente rappresenta, le forze yin, il suo corrispettivo invernale invece veniva identificato nel cielo, nel vigore maschile, lo yang. Analogamente le tribù galliche festeggiavano Epona, dea rappresentata a cavallo di una giumenta, personificazione della fertilità , della regalità e dell’agricoltura. I popoli pagani europei, germani, celti e slavi, accendevano degli alti falò, simbolici nel garantire al sole la forza necessaria a risplendere il mattino dopo ed assicurare in questo modo la certezza dei raccolti, e propiziatori soprattutto per le nuove unioni, in questo che era il mese tradizionale per i matrimoni, quello migliore anche per la raccolta del miele, e non per nulla ancor oggi l’espressione luna di miele viene utilizzata in tutte le lingue europee. Il solstizio diventava quindi per gli antichi anche il giorno che segnava il definitivo passaggio dai rigori dell’inverno alla gioia dell’estate: la neve era ormai scomparsa, i fiori e le foglie erano rispuntati, i raccolti che erano stati seminati ora aspettavano di venir mietuti, le stesse erbe medicinali potevano venir raccolte. Queste erbe e le varie operazioni propiziatorie sarebbero servite a garantire un futuro positivo, perché sebbene l’estate stava appena cominciando, la consapevolezza del prossimo graduale accorciarsi delle giornate tradiva comunque l’inevitabilità del ritorno alla stagione fredda, in un continuo ciclo di morte e di rinascita, in obbedienza ai ritmi della natura. In questo contesto le acque e la terra, in quanto generatrici di fecondità e fertilità rappresentavano gli strumenti per stabilire il rapporto con il sacro, in un legame mai interrotto con il culto primigenio della Grande Madre Terra. [image]local://upfiles/45/CAEC9D03BA634B738ABC0791E8C46B67.jpg[/image]
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