Anche il CNR parla di Harry Potter! (Full Version)

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Erebel -> Anche il CNR parla di Harry Potter! (2007-07-11 16:58:10)

Guardate cosa ho trovato sul sito del CNR [:)]

Il magico latino di Harry Potter [image]http://www.almanacco.rm.cnr.it/documenti/labSpettacolo/immagini/12_07_cinema_1.jpg[/image] Gli appassionati del maghetto nato dalla fantasia di Joanne Kathleen Rowling saranno soddisfatti: “Harry Potter e l’Ordine della fenice”, il quinto capitolo della saga, è finalmente nelle sale.
Nel nuovo episodio il ritorno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts non è però piacevole come al solito: Harry è evitato dai compagni di classe che non credono alla storia del suo scontro con il perfido Valdemort. Prima di riprendere le lezioni, poi, il giovane mago deve affrontare un’udienza disciplinare al Ministero della Magia, che lo accusa di avere usato le sue arti fuori della scuola, per di più in presenza di un Babbano.
E, come non bastasse, fa il suo ingresso a Hogwarts l’ambigua professoressa Dolores Umbridge, nominata dal Ministro Cornelius Caramell insegnante di Difesa contro le arti oscure, in realtà inviata per screditare il preside Albus Silente e prendere il suo posto.
[image]http://www.almanacco.rm.cnr.it/documenti/labSpettacolo/immagini/12_07_cinema.jpg[/image]In questa atmosfera tesa e minacciosa Harry si sente solo e nervoso e di notte è tormentato da incubi terribili che annunciano eventi sinistri. Ci vuole tutta la pazienza e l’affetto dei suoi amici di sempre, Ron Weasley e Hermione Granger, per tranquillizzare Harry e convincerlo a insegnare ai compagni gli incantesimi per difendersi dalle arti oscure e per sfidare l’ottuso autoritarismo della Umbridge.
Nella Stanza delle necessità, il luogo cha appare solo a chi ne ha bisogno e in cui il gruppo si allena nella massima segretezza, si susseguono così le formule latine degli incantesimi, da ‘Expelliarmus’ usato per disarmare i nemici a ‘Fidelius’ che permette di trasferire un’informazione in una sola persona che diventa il ‘custode segreto’, da ‘Expecto patronum’, che evoca una figura argentea che difende l’evocatore per alcuni minuti, a ‘Confundus’ utilizzato per confondere l’avversario. Non è forse un caso che l’autrice per coniare queste frasi magiche abbia scelto il latino, una lingua che sembra suscitare nel Vecchio Continente un rinnovato interesse, come evidenzia anche il recente ‘motu proprio’ di Papa Benedetto XVI che consente, su richiesta, di celebrare il rito della messa tridentina in latino nelle chiese cattoliche di tutto il mondo.
[image]http://www.almanacco.rm.cnr.it/documenti/labSpettacolo/immagini/12_07_cinema_2.jpg[/image]“Sono convinto”, sostiene il professor Roberto de Mattei vice Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche e promotore del recente convegno “Futuro latino: la lingua latina per la costruzione e l’identità dell’Europa”, organizzato da Cnr e Pontificio Comitato di Scienze Storiche, “che la lingua latina abbia ancora oggi, direi oggi più che mai, una sua rilevanza nella cultura contemporanea, e in particolare nell’Europa comunitaria. Numerosi segnali lo confermano: lo scrittore Pedrag Matvejevic, figlio di una terra che come poche altre ha vissuto i drammatici contrasti politici e culturali della postmodernità, la Bosnia, ha parlato della necessità di creare un ‘arco latino’ come espressione della ‘alleanza di civiltà’ da contrapporre come modello allo ‘scontro di civiltà’ che altri perseguono. Pensando a dati forse più estemporanei ma di grande incidenza sull’immaginario collettivo, mi viene in mente la presenza di una versione latina di Wikipedia, l’enciclopedia informativa che oggi fa concorrenza alla Britannica per frequenza di utilizzo. ‘Vicipaedia – vi leggiamo – opus commune est, quo creetur Encyclopedia Libera Interretialis. Omnes ad contribuendum invitatur. Nunc sunt 13.075 paginae’ (al 24 maggio 2007). Oppure si può considerare, appunto, la fascinazione esercitata dall’uso [image]http://www.almanacco.rm.cnr.it/documenti/labSpettacolo/immagini/12_07_cinema_3.jpg[/image]delle formule e dei nomi latini nei romanzi e nei film da questi ricavati, di Harry Potter, che hanno contribuito al raddoppio dei corsi di latino in Gran Bretagna, dove si registra anche un aumento di iscrizioni ai licei classici e dove l’ “Independent” ha recentemente pubblicato un articolo in latino. Oggi, quindi, il latino non è parlato, ma è vivo nella nostra cultura attraverso una presenza lessicale in tutti i settori della riflessione teorica, dalla filosofia alla medicina, dalla giurisprudenza alla fisica e alla matematica. Nella formazione della civiltà europea il latino è stato e resta veicolo del sapere: la lingua della liturgia, della teologia, del pensiero filosofico e scientifico, del diritto. È una lingua che ha tradotto in vocaboli e regole grammaticali tutto un complesso di principi religiosi, etici e giuridici che orientavano e possono continuare ad orientare la vita tanto individuale che sociale”.
Caratterizzato da un cast di alto livello, che vede tra l’altro la partecipazione di Gary Oldman, Emma Thompson, Ralph Fiennes e Helena Bonham Carter, il film è diretto questa volta da David Yates che, conosciuto soprattutto per i suoi lavori televisivi, non ha la stessa maestria dei suoi predecessori Newell e Cuaron e, soprattutto, manca della loro capacità di caratterizzare e personalizzare l’opera. Ciò naturalmente nulla toglie al potere incantatorio della storia, ricca di sorprese e colpi di scena, e arricchita da effetti speciali spettacolari.
Buone anche le performance dei tre giovani protagonisti Daniel Radcliffe (Harry) Rupert Grint (Ron) e Emma Watson (Hermione), bravi nel rendere i cambiamenti dei personaggi, passati dall’età infantile alla più tormentata fase adolescenziale. Rita Bugliosi




Taym -> Anche il CNR parla di Harry Potter! (2007-07-11 18:01:08)

Ecco qui. Sapevo che, se avesse avuto abbastanza successo, Harry Potter si sarebbe guadagnato gli onori della cronaca anche grazie all'uso del latino. Il mondo accademico italiano è sempre molto sensibile al tema.
Commenti simili, sebbene non ad opera del CNR, ci furono anche su alcuni albi di Topolino in latino, nonchè alcuni libri a fumetti sempre della Disney. Se ben ricordo ci furono anche edizioni di Asterix in latino.

Dubito che il latino torni "di moda" se non limitatamente a questa o quell'opera di successo che ne rinnova i fasti. Però, devo dire, le sonorità musicali del latino sono sempre molto evocative e piacevoli da ascoltare, secondo me. Dunque, IMHO, ben venga il rinnovato interesse. :)




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