La grande crisi (Full Version)

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Demostene -> La grande crisi (2009-01-02 10:25:48)

Forse non è il momento adatto di parlare di certe cose, ma non possiamo dimenticarci di vivere nel mondo reale.
Senza addentrarci nelle cause della crisi che stiamo vivendo (sarebbe un argomento troppo vasto e forse inutile: una pur vaga idea ce l'abbiamo tutti), voglio chiervi se avete avuto l'impressione che la situazione abbia inciso realmente nel nostro modo di vivere il Natale: lavoro nell'industria e la mia compagna è commerciante, quindi ho potuto valutare la situazione da tutti i punti di vista.

Sicuramente il sistema ne ha risentito (appena è stata approvata la cassa integrazione tutto il comprensorio nel quale lavoro si è PARALIZZATO), e di soldi ne sono effettivamente circolati meno, ma ho l'impressione che stiamo facendo terribilmente fatica a liberarci di certe (brutte) abitudini che abbiamo preso nei periodi di finte vacche grasse che abbiamo passato.

Come è possibile lamentarsi della cassa integrazione il minuto prima ed un minuto dopo prenotare una settimana a Madonna di Campiglio perchè altrimenti non è Natale? Una ragazza che piange perchè fa la commessa precaria e poi prenota l'ultimo dell'anno il cenone nel ristorante a 5 stelle a Forte dei Marmi?

Io penso che ogni buon cittadino abbia il dovere civico di organizzare la propria vita a seconda delle possibilità del momento e soprattutto di tutelare il proprio futuro oltre che il proprio presente, e che non sia assolutamente vero che ognuno possa fare quello che vuole. Lo dimostra proprio questa crisi che in sintesi è esplosa proprio perchè in sintesi sono stati spesi soldi che non c'erano: chi ha fatto la cicala adesso bisogna soccorrerlo con le già scarse risorse che ci sono in giro (e guai a non farlo in nome del liberalismo imperante! Le conseguenze sarebbero infinitamente peggiori).

Siamo tutti d'accordo che il nostro sistema economico e sociale si basa sul consumo, ma sarebbe il caso di cominciare a lavorare su un consumo più responsabile e soprattutto più consapevole (chi si lamenta di essere senza lavoro e poi si compra un BMW X5 perchè se giri con una macchina piccola fai brutta figura secondo me ha perso il senso della realtà, e soprattutto il valore delle cose).

Su come si potrebbe cominciare una politica educativa di questo tipo e sulla possibilità o meno di poterlo fare lascio il dibattito aperto.....




Taym -> La grande crisi (2009-01-03 3:20:01)

quote:

se avete avuto l'impressione che la situazione abbia inciso realmente nel nostro modo di vivere il Natale

No, devo dire. Per fortuna, aggiungo, perche' questo significa in essenza che le persone che mi circondano non sono state colpite dalla crisi, o non ne sono state colpite abbastaza, da rinunciare al loro modo consueto di vivere il Natale.

Ma forse, naturalmente, sono solo un pessimo osservatore. :)

quote:

Come è possibile lamentarsi della cassa integrazione il minuto prima ed un minuto dopo prenotare una settimana a Madonna di Campiglio perchè altrimenti non è Natale?

Hai considerato l'eventualita' si tratti di una lamentela fatta per amor di conversazione? :)

quote:

Una ragazza che piange perchè fa la commessa precaria e poi prenota l'ultimo dell'anno il cenone nel ristorante a 5 stelle a Forte dei Marmi?

Ha fatto bene! Se aspettasse di essere assunta a tempo indeterminato prima di mangiare in un ristorante a 5 stelle, potrebbe non farlo mai! :)

quote:

Io penso che ogni buon cittadino abbia il dovere civico di organizzare la propria vita a seconda delle possibilità del momento e soprattutto di tutelare il proprio futuro oltre che il proprio presente

E perche' mai, Demostene? Dovere civico di fare del bene a se stessi? Dovere morale, forse, a seconda del credo filosofico/religioso di questo "buon cittadino" che ipotizzi, ma non certo civico, per definizione, non credi?

O stai sostenendo che le spese "eccessive" di un privato contribuiscano a problemi mico o macro economici?

quote:

è esplosa proprio perchè in sintesi sono stati spesi soldi che non c'erano:

Questo e' accaduto per motivi tecnici (corregibili, volendo) o fraudolenti (punibili, volendo). Non certo perche questo o quel cittadino han consumato "troppo", posto che tu riesca a definire il "troppo" in termini scientifici e non moralistici ;) . Ti va di approfondire?

quote:

e che non sia assolutamente vero che ognuno possa fare quello che vuole

Purtroppo e' vero, non si puo'. Ancora. Ma sono ottimista e dopo tutto ho fiducia nell'umanita'. Come ho sempre detto, se non ci autodistruggiamo prima, riusciremo a fare cose meravigliose, tra le quali "far quel che vogliamo", finalmente e felicemente. :)




Demostene -> La grande crisi (2009-01-03 14:11:30)

Mi considero in effetti una persona abbastanza morale, e per me è abbastanza difficile scindere le questioni civiche da quelle morali.
Ci sono tuttavia alcune considerazioni da fare in proposito, secondo me.

1) Siamo poi cosi sicuri che lo stato (inteso come istituzioni) debba considerare a priori come illegittima l'operazione di associare l'educazione civica con quella morale? Mi riesce difficile pensarlo. Se fosse vero, resterebbe per esempio squalificata la missione educativa della scuola (cui peraltro le famiglie stanno assegnando sempre di più compiti che sarebbero propri); questo anche considerando che per uno stato a vocazione garantista la questione è assai spinosa.

2) Anche ammettendo come negativa la risposta al punto di cui sopra, resta il fatto che l'aver cura della propria situazione economica ( e quindi del proprio lavoro) e di quella della propria famiglia resta comunque secondo me un dovere civico. A tale dovere fa infatti esplicitamente riferimento la costituzione in più di un punto, per esempio, senza considerare ciò che è emerso nettamente in queste settimane: la scarsa avvedutezza del singolo cittadino (o della singola impresa, o della singola Banca) finisce sempre per incidere in modo negativo sulla collettività. 

3) Cosa significa "troppo"? Se mi chiedi una risposta scientifica nel senso economico del termine, temo di non essere abbastanza competente. Una definizione precisa appare comunque abbastanza difficile (come lo è sempre quando si parla di persone). Volendo dare una qualche indicazione per chiarire il mio pensiero: il ricorso al credito al consumo per beni non di prima necessità, la spesa di percentuali alte del proprio reddito per beni non durevoli, gli investimenti troppo ambiziosi non coperti e non adeguatamente valutati possono essere inclusi nella brutale definizione di "troppo". Va da se che occorre tenere presente che le persone non sono dei robot, e che comunque un minimo di spesa voluttuaria è forse più indispensabile di quanto non sembri per rendere accettabile la vita, ma questo punto non mi sembra decisivo.

4) Forse ho dato troppo per scontato che la crisi americana (da cui sono a catena discese tutte le altre) discende da una politica finanziaria troppo spregiudicata: per poter distribuire o utilizzare ricchezza bisogna prima materialmente produrla, altrimenti i titoli finanziari sono carta straccia. Ma mi devi concedere il punto che la cattiva abitudine di ricorrere  al debito con leggerezza per l'acquisto di beni voluttuari o per simulare una ricchezza che non c'è ha infragilito il sistema economico e sociale americano. Dimostrazion ne sia proprio quello che tu dicevi: l'Italia, che fino ad ora ha avuto un atteggiamento assai più moderato (anche se come detto sopra, alcune preoccupanti avvisaglie di atteggiamenti sbagliati ci sono già), si è rivelata più resistente di altri paesi al contraccolpo finanziario, e per ora ne ha risentito meno.





ElfoErech -> La grande crisi (2009-01-16 5:10:55)

Ti consiglierei di vedere anche Zeitgest...

Puoi esssere d'accordo o meno, ma va visto.
Dalla recensione su http://chartitalia.blogspot.com/2007/12/zeitgest-un-web-film-che-potrebbe.html

_____________ cut ______________
Zeitgeist è un termine tedesco che significa "lo spirito del tempo" e sta ad indicare il clima culturale che caratterizza una determinata epoca. Ed è il titolo che è stato dato ad un film di produzione indipendente e senza fini di lucro, da poco disponbile con sottotitoli in italiano. E' una di quelle che almeno una volta nella vita occorrerebbe vedere, non dico per accogliere come verità assoluta, ma solo per confrontarsi con quanto vi viene asserito.

Zeitgeist è diviso in tre parti distinte, ognuna delle quali tenta di far luce su tre temi ben precisi -la religione, l'11 settembre e le banche centrali- che sembrano c'entrare una beata fava l'uno con l'altro, ma se avrete la pazienza di arrivare sino alla fine vedrete che poi le tre parti sono strettamente correlate, eccome.
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Veon -> La grande crisi (2009-06-18 11:19:58)

Mi unisco, ne approfitto per salutare [;)]
Volevo solo dire che la "crisi" è cominciata quando tutti (più o meno) hanno cominciato a dire "c'è crisi", e se nessuno ci avesse creduto non sarebbe cominciata nessuna crisi.
Il mondo è costituito da persone, non è che la "crisi" ad un certo punto arriva, come arrivasse un vento dal nord. Qualcuno decide che c'è crisi, qualcuno la genera. I nostri soldi (leggi i nostri sforzi) vanno a finire da qualche parte, non è che ad un certo punto scompaiono e basta, e c'è crisi.
Faccio anche notare che da un sacco di anni a questa parte (in pratica da quando è nata la televisione, ma anche prima), le notizie seguono un ciclo che si ripete all'infinito. Un ciclo di notizie brutte, tra l'altro, che dicono sempre "c'è la guerra", "c'è crisi", "ci sono persone cattive che vogliono farci del male", "forse non ci salveremo da quello che sta per succedere" e così via.
C'è sempre qualcuno che dice che le cose andranno male, poiché se tutti sono più poveri, da qualche parte c'è qualcuno che è molto ricco, se tutti sono spaventati e non sanno cosa fare c'è qualcuno che può dire a tutti cosa fare etc etc
E poi basta.
Come diceva qualcuno "la parola problemi porta problemi"




Taym -> La grande crisi (2009-06-18 12:18:59)

Veon, trovo che le tue parole siano profonde e sagge. Davvero.
Ho sempre voluto rispondere a questo bel thread aperto dal caro Demostene, ma in questo periodo di magra comunicativa numenoreana mi sono fatto prendere dalla pigrizia e dalla difficoltà di veicolare un concetto molto simile al tuo.

Di fatto l'economia viene presentata come un meccanismo quando non lo è. E la crisi come un evento esterno all'uomo. Entrambi questi concetti sono errati, e mi domando da sempre quanto gli eventi generino le notizie e quanto invece le notizie generino gli eventi. Approfondiamo! :)




Veon -> La grande crisi (2009-06-28 15:40:51)

Caro Taym, r anche cari tutti gli altri [:D] di recente mi è stato fatto notare come le informazioni mancano. Come il famoso problema-trabocchetto delle elementari, dove non potevi sapere quante mele aveva venduto il fruttivendolo perché mancava quante persone erano andate a comprarle.
Ad esempio, vedo delle pubblicità di auto che dicono "la nostra macchina emette solo totnumero g/Km^2 di CO2", cosa che non significa niente: è una misura che non ha un'apprezabilità pratica e reale ma solo molto teorico. A parte che manca in quanto tempo emette sta roba, che magari non tutti sanno cos'è CO2, e che per rendere il numero abbastanza basso hanno addirittura messo i Km^2, e che magari una cosa più sensata era mettere Km^3. Insomma uno vede sta roba e pensa "fico, inquina poco".
O prendi i vari Tv/monitor plasma e LCD: tutti riportano con orgoglio "luminosità 300 cd/m^2" o contrasto "10000:1", tante volte senza neanche le unità di misura. Ma soprattutto senza dire in che modo è stata effettuata la misura, secondo che standard hanno stabilito i valori. È come se io valutassi ad occhio le altezze, che so, delle porte e scrivessi "porta alta 2,40" "porta alta 2,38". E così tante cose, tra le quali troppe di cui non mi sono neanche posto il problema.
Per esempio, sapete qualcosa della faccia buia della Luna? Com'è che un 50 anni fa erano tutti lì che si scannavano per andare sulla Luna e poi nessuno se n'è fregato più niente? Com'è che se 50 anni fa sapevamo 10 sulla Luna, oggi sappiamo 11 e non 100? E via ancora che fine hanno fatto le auto a idrogeno o elettriche?
Mancano i dati.




Yamay Archeos -> La grande crisi (2011-02-28 0:54:30)

Noto con dispiacere che purtroppo passano gli anni ma i problemi rimangono




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