GwendydD
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Primo ingresso in Numenor: 2002-07-09
Da: fiiiirenzeeee
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allora... mi sono fatta attendere (ho un monte di cose da fare), ma eccomi finalmente qua con il mio resoconto (mica per altro, ma oggi la dido ha deciso che non devo disegnare; dopo averla vista - m'ero girata un attimo - che beveva l'acqua sporca di china, ho deciso che forse era meglio assecondarla).
il viaggio è partito benissimo!
per arrivare in francia ho fatto tappa con una mia amica ad alessandria, dove ci avrebbe ospitate per la notte uno dei ragazzi dello stage.
per arrivarci io e la mia amica abbiamo preso il treno più economico che c'era, che partiva anche dalla stazione vicina a dove abitiamo piuttosto che dall'odiosa santa maria novella. ebbene, avevamo pensato di aver fatto una furbata, e invece ci siamo ritrovate per la prima parte del viaggio sulla freccia del sud. ora, io spero che non si offendano le persone del sud che leggono questo forum, e premetto che io non ho pregiudizi in questo senso (anzi...!) e non mi piace generalizzare, ma una cosa del genere giuro di non averla mai vista!
il treno arriva tra urla e schiamazzi di ogni genere, è pieno zeppo di gente, di cui l'80% è composto da uomini che non sto a dire come ci guardavano e cosa ci dicevano... saliamo e i corridoi sono infestati di gente, non 'è neanche verso di vedere se ci sono posti negli scompartimenti, perchè non si passa. ogni tanto sentiamo qualche commento del tipo "sì, il posto c'è anche, ma stai in mezzo alle pulci"... il panico. ma dovevamo partire. la mia amica placca un controllore appena lo vede e gli chiede se da prato (la prossima fermata) parte qualche altro treno per bologna (tanto avevamo mezz'ora per il cambio), e gli dice che non riuscivamo a trovare posto... menomale che l'ha fatto! il controllore, molto gentilmente, ci dice di andare nello scompartimento riservato al capotreno, dove ci sno già altre due persone. non so come siamo riuscite a raggiungerlo, ma siamo riuscite a fare un viaggio quasi decente (i due dormivano, ma fuori era un casino uguale). a prato di nuovo il panico: si sente un gran schiamazzare, io credevo che stessero facendo esattamente come alla stazione di partenza, ma la mia amica esce a vedere... sta succedendo il finimondo: io scorgo dei ragazzi che stanno dando delle botte e tirando sassi ad un altro treno qualche binario più in là , lei vede gente che scende dal nostro, si copre la faccia e si dirige verso quel binario, poi arriva la polizia con caschi e manganelli... e sapete tutto questo casino perchè è successo? perchè sull'altro treno c'erano dei tifosi della pistoiese. evitiamo commenti? evitiamo!
arrivate, facciamo un giro per alessandria, dove c'era una non so quale fiera e di conseguenza tante bancarelle con tante cosine buone da mangiare  e tanta tanta tanta gente. inoltre ho avuto modo di assaggiare il brodo di giuggiole, un amaro molto dolce, davvero delizioso!
il giorno dopo, radunati anche gli altri stagisti, riusciamo a partire dopo vari casini di ogni genere e tipo all'autonoleggio.
fra una cosa e un'altra arriviamo in ritardo alla scuola di fumetto di bassens: i francesi hanno già mangiato, la mensa dell'ospedale psichiatrico è chiusa, quindi o si va al carrefour oppure ci si mette a disegnare e zitti. siccome ci fa troppa fatica riprendere le macchine, ci mettiamo a disegnare e zitti.
il corso era sul colore: ci aspettavamo tutti lezioni sulla teoria e sull'uso del colore nel fumetto, e invece si tratta di lezioni sulla tecnica: ecoline, acrilici liquidi, acquerelli e tempere acriliche in 4 lezioni! una cosa da record! alcuni sono un po' delusi, io personalmente mi sono divertita moltissimo: ho avuto modo di provare tecniche che non conoscevo, sperimentare nuovi metodi e riuscire, una volta nella vita, ad usare gli acquerelli per degli schizzi en-plein-air! pastrocchiare coi colori è sempre una cosa divertentissima, per me! tra l'altro, siccome nele 4 lezioni e con i 4 metodi dovevamo fare delle illustrazioni riguardanti una filastrocca francese che parla di una nonna che perde il gatto, ho avuto modo di disegnare uno dei miei sogggetti preferiti... le nonne! no, i gatti, ovviamente. con tutto il rispetto per le nonne! quindi... ancora meglio! se la nonna avesse perso un cane avrei avuto molte più difficoltà :P
l'interprete purtroppo era la stessa dell'altra volta... che la prima cosa che fa appena arriviamo è iniziare a tradurre dal francese al francese. sto cecando di dimenticare, ma credo che difficilmente scorderò che gli acrlici si usano con le spazzole anzichè coi pennelli, e la volta che al momento di fare le foto di gruppo mi chiese se la mia macchina fotografica fosse numerica o.0 (la corressi, le dissi "è digitale"... in pratica scappai via per non risopnderle troppo male quando decise di insistere nel dire che era numerica! era l'ultimo giorno, ero arrivata al limite della pazienza!)
l'albergo era sporco. terribilmente sporco. non so perchè me gli altri in questi giorni insistono nel dire "sì, non era il massimo, ma a me è piaciuto", e non capisco perchè. io non pagherei mai 45 euro a notte per stare in una camera così sporca! e ringrazio il cielo di non averli pagati. un tipo, dopo aver camminato scalzo per la stanza si è ritrovato un pellicciotto di capelli attaccato ai calzini... nel mio bagno c'erano dei peli, presumibilmente di origini umane, attaccati sul soffitto; ho preferito astenermi dall'esaminare i pavimenti. poi: uno degli aciugamani era grigio e tutto sfilacciato, doveva avere su per giù la mia età , e non mi sembrava neanche che fosse stato lavato. la doccia era stata installata senza mettere un filo di silicone da nessuna parte, quindi c'era un po' di tutto, ruggine e... ho preferito anche in questo caso non indagare. faceva un freddo ladro e c'era una stufetta, ma quando la accendevi mandava un puzzo allucinante. nella stanza di un ragazzo era staccato il rubinetto dell'acqua fredda, e il porta-cartaigienica pure. nella stanza di un altro non andava lo sciacquone. d'atra parte però la colazione era buona. era a buffet.
la cena del primo giorno è stata incredibile: ci abbiamo messo un'ora per arrivare al ristorante, era sperduto chissà dove; era tutto buonissimo, davvero squisito... ma le porzioni erano quasi da nouvelle cuisine. e noi non avevamo pranzato.
il secondo giorno abbiamo fatto una giratina per chambery e contrariamente ad ogni previsione, sono riuscita a beccare aredhel! è stato un incontro fugace e movimentato : noi dovevamo muoverci per andare a cena, ma non facevamo altro che perderci gente per strada; aredhel e la sua amica (sonia, giusto? salutamela!) hanno avuto il buon cuore ma soprattutto la pazienza di accompagnarci. grazie!
il ritorno è stato un po' un'odissea. premetto: la volta scorsa un gruppo era con la macchina di uno dei ragazzi e uno in un pulmino noleggiato. al ritorno quelli in macchina hanno dato un lungo bacio appassionato al guard rail con la fiancata. stavolta quella macchina, rimessa a nuovo, la guidava la mia amica di firenze, per una serie di motivi che non sto a spiegarvi (i casini all'autonoleggio). ebbene, appena prima del frejus ci fermiamo e... dal cofano esce del fumo. tanto fumo. i francesi ci fermano, ci dicono che non possiamo passare il frejus con la macchina in quelle condizioni, eccetera. morale della favola: c'è qualcosa che non va nella ventola del radiatore, ed un gruppo di coraggiosi porta la macchina a riparare al paese più vicino. un gruppo di ancor più coraggiosi, trai quali figura la sottoscritta, rimane lì.
l'unica struttura accessibile ai comuni mortali rimasti fermi senza auto, erano i bagni pubblici (puliti, grazie al cielo). accanto a questi parte un sentierino che s'infila in un bosco, io ed una ragazza facciamo una girata, io spinta dalla crisi di astinenza da natura. dopo un po' ci arriva un messagio dei coraggiosi: la macchina è a posto, stanno tornando indietro, e torniamo indietro anche noi. i coraggiosi li rivediamo solo dopo due ore, nel frattempo s'è fatto buio e noi ancor più coraggiosi siamo diventati dei fumettisti surgelati.
alla fine ce la facciamo ad arrivare in italia. io rimango a dormire ad alessandria, ci siamo già salutati con alcuni, e ci si saluta anche con gli altri: il viaggio di ritorno per altro me lo faccio da sola, la parte più lunga, per fortuna, in un intercity semivuoto. salita sul treno mi rendo conto che ho lasciato tutti, e dico tutti i miei disegni nella cartellina di una ragazza di asti. che ovviamente è ad asti dalla sera prima. vabbe', sperò che sia la "scusa" che ci vuole per ritrovarsi... se non tutti almeno una piccola parte!
insomma, sì, anche stavolta è stata un'esperienza meravigliosa, e spero tanto che i francesi si siano affezionati a noi e ci invitino di nuovo 
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starò via per qualche giorno - 2005-11-12 18:15:35
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