Taym
Messaggi: 5400
Primo ingresso in Numenor: 2002-07-07
Da: Valimar
Status: offline
|
Che bel film. Concordo con Erebel. Il cuore del film è in Will Smith e suo figlio. E nella storia, scritta, se non vado errato, da Will Smith stesso. E' una storia poetica e semplice, come a Straight Story di Lynch. Come quella, è lineare, intensa, emozionante. Ma non è mai eccessiva né, come dice Arwen, gridata. Soprattutto, è la storia raccontata da un uomo che soffre, ma che conserva lo sguardo dolcemente distante di chi sorvola la vita sapendo che c'è qualcosa di più impotante delle semplici idee di successo e fallimento. La consapevolezza di essere umani e pertanto non solo falibili, ma anche dotati di risorse infinite, è la vera protagonista del film, brillando incessante negli occhi di Will Smith e di suo figlio. Will Smith ha studiato la storia, come direbbe qualcuno, e sa che il Sogno Americano non è il desiderio di esser ricchi, certo ben auspicabile, ma un atteggiamento, un disposizione dello spirto. Ed è così bello vedere portare sullo schermo, con tanta semplice poesia, un'idea che ha forgiato il nostro secolo. E' un film che certo non piacerrà a chi cerca "l'originalità" nel semplice senso di "intreccio mai visto prima", o chi vede nel lieto fine un segno di necessaria banalità. Credo piacerà a chi cerca l'originalità intesa come arte. In questo caso si tratta di un film unico. Muccino ha fatto un ottimo lavoro, a mio parere, liberandosi degli stereotipi del cinema italiano, così poco originali - quelli si! Non ci sono virtuosismi nella regia che meritino di essere ricordati, ma per raccondare una storia di semplice poesia bisogna essere narratori delicati e semplici, no?
_____________________________
|