Taym
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Primo ingresso in Numenor: 2002-07-07
Da: Valimar
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Ad esempio, il film di Resident Evil a quale tipo di spettatore doveva essere destinato ? Ti dirò, a me Resident Evil è piaciuto abbastanza, ed ho giocato il videogame per i miei classici 10 minuti di curiosità , per poi infilarlo sulla pila di giochi a cui non avrò mai tempo di giocare. Mi è piaciuto sostanzialmente perchè aveva un suo spessore, nel suo genere. E' un videogioco trasposto sul grande schermo, ed infatti hai azione a non finire, e diverte. Regia " ardita" , se mi passate i termine, look curato dei protagonisti, tensione (semplice, diretta, senza complicazione alcuna, certo, ma con ottimi tempi), ritmo... Per quanto mi riguarda è come un buon brano di rock classico. Non innovativo, ma ben fatto Questo non ricordo di averlo visto in X-Men nè in Daredevil. Riflettendoci credo che ciò che non mi è piaciuto in questi ultimi due è la presenza di un tema serio di fondo che viene di fatto ridicolizzato a causa della superficialità del racconto. Sia Daredevil che X-Men, nel fumetto (da quanto mi dite e ho letto qui e lì, non conoscendoli affatto) ci sono dei temi " seri" , delle vere tensioni emotive che certo danno un senso profondo alla storia. Nel film queste non sono affatto approfondite, secondo me. Certo saranno accennate, citate, ma da spettatore non sono riuscito a viverle seriamente. In altre parole non sono ben raccontate, secondo me. Questo fa perdere " realismo" al film, e personalmente è la cosa che amo meno. Rompe l' incanto, in sala, e non provo più gusto a seguire la storia. Resident Evil invece non aveva questa pretesa. Era dichiaratamente un film-sparatutto, un videogioco su grande schermo, e in questo hanno fatto un buon lavoro, ha conservato coerenza, si è " preso sul serio" . Mi viene da citare Tolkien :). In una delle lettere (alcune delle quali noiosissime, altre bellissime, per cui se non le avete lette ve le consiglio) sostiene che le favole sono vere . Spiega poi che intende dire che nel costrutto creativo di una favola c' è coerenza, e che il lettore si immerge in un mondo che durante la lettura reputa vero, coerente, vivo (o " realistico" , come dicevo sopra, secondo me), e pertanto, concludeva, sono per adulti tanto quanto sono per bambini. Una storia che ha dell' incoerenza interna perde il suo realismo e diviene " per bambini" (secondo la definizone popolare che Tolkien cmq critica), ovvero per un occhio meno critico (si suppone, spesso a torto) o meno attento alla sensatezza logica dei passaggi o alla giusta integrazione di tutti gli elementi (personaggi in primo piano, di sfondo, ambiente, contesto, oggetti, ecc.). Ecco secondo me Resident Evil ha una sua coerenza interna. E' un film-azione puro e semplice, e ben fatto. Può o meno piacere il genere, ma questo è un altro discorso. Daredevil è incoerente. In alcuni momenti ci sono accenni a drammi personali che non vengono approfonditi in nessun modo, in altri c' e' il combattimento ridicolo in cui addirittura i protagonisti fanno l' occhiolino alla " cinepresa" , ad esempio. Inoltre, da totale ignorante del mondo di Daredevil, non sono riuscito a percepire che tipo di mondo lo ospitasse, che atmnosfera lo circondasse. COnseguenza è che mentre ero in sala ho conservato un totale distacco dalla storia. Certamente si tratta di mie sensazioni e del mio giudizio, nulla di più. Tomb Raider è un altro esempio. Sono andato a vederlo aspettandomi il peggio, e l' unica attrattiva, per me, era Angelina Jolie (lo ammetto :D) che oltre ad avere le doti che ogni uomo ha notato è (tornando seri) anche una bravissima attrice, secondo me; ero curioso di vedere come diavolo avrebbe interpretato Lara Croft. Ora se non ci avessero messo quella storia inammissibilmente ridicola di sfondo, tra congiunzioni planetarie e brama di dominio sul mondo, sarebbe stato un film spassosissimo! La protagonista è perfetta nella sua caratterizzazione di donna d' azione fumettosa ed acrobatica. La regia è ottima. Il ritmo è ottimo (nelle scene d' azione). Fa ridere. Ha situazioni ai limiti del possibile, divertendo. Mi spiegate, mi chiedo, per quale assurdo motivo bisogna cercare di inserire un tema " di spessore" allo sfondo, che solo menzionato, in un film simile, fa scoppiare a ridere? Il momento in cui le " carte vengono scoperte" è stato il momento in cui la narrazione si è sfilacciata e sono ripiombato sul sedile del cinema, chiedendomi che ore fossero. Peccato davvero! Insomma, ci pensate cosa sarebbe stato Indiana Jones se d' un tratto Spielberg (che è un maestro della narrazione non a caso) ci avesse inserito elementi riguardanti l' infanzia tragica di Indy, la violenza del padre, la sclerosi multipla della madre, o che so io? Il rapporto Padre-figlio in Indiana Jones conserva l' ironia di tutto il film, è ammiccante, simpatica, integrata ad arte. Non c' e' nessun momento di disarmonia nel racconto, nessun cambiamento di stile ridicolo e inadeguato. Ora non pretendevo che Tomb Raider potesse competere con Indiana Jones ma... Credo che a volte anche le produzioni " di azione" cedano alla retorica di " certa critica" e cerchino di inserire elementi narrativi del tutto fuori luogo, quasi un film d' azione non fosse degno di rispetto quanto un film di qualsiasi altro genere. Insomma voi mettereste un angelo d' argento sul cofano di una Ferrari solo perchè qualcuno da perfetto ignorante insiste a fare paragoni e graduatorie tra cose così diverse? Non ridereste da matti a vedere una Rolls Royce rosso fuoco con cerchi in lega e ruote ribassate?
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