Maeve
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Primo ingresso in Numenor: 2003-05-11
Da: Medhelan
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Finalmente, dopo tanta attesa, venerdì è uscito nei negozi italiani Abattoir Blues/The Lyre Of Orpheus, il nuovo album di Nick Cave & The Bad Seeds. Parto dal packaging: La custodia non è la clasica jewelcase, ma è di cartoncino telato con per ogni lato il titolo di uno dei dischi e una piccola foto floreale applicata. Sembra che con le ultime produzioni Nick abbia definitivamente abbandonato la predominanza dei colori scuri delle sue copertine e, dopo Nocturama in cui predominava il bianco, in questo album ha privilegiato colori molto tenui come il beige-rosato della tela della custodia dei CD e i rosa pallido, verdino pallido ed azzurrino pallido (sì, tutto pallido :D) delle custodie di cartoncino rispettivamente di Abattoir Blues, The Lyre Of Orpheus e Nature Boy, il primo singolo estratto. Ha abbandonato anche l'utilizzo di caratteri moderni, prediligendo l'utilizzo di un font italico dalle caratteristiche molto classiche. Il booklet è anch'esso in cartoncino completo di testi e qualche foto delle sessioni di registrazione. Il tutto rende il packaging esteticamente notevole e molto originale. La sensazione, guardandolo, è qualla di stare per aprire un libro di botanica fatto dalla nonna Davvero molto bello Nel caso qualcuno apprezzi Nick Cave e volesse acquistare questo album prima o poi, consiglio di farlo prima perchè non credo che questa versione dell'album sarà disponibile per molto e ho paura che tra un po' ci ritroveremo con una normale jewelcase per doppio CD se non addirittura i due album separati. Sì, perchè nonostante i CD siano usciti nello stesso packaging, sono in realtà da considerare come due album differenti. Venendo infatti a quanto concerne il contenuto, fondamentalmente si può dire che questi due album si somigliano solo per lo stile inconfondibile della musica e delle liriche di King Ink e nell'utilizzo di una novità nella produzione caveiana: la presenza di un coro gospel. Abattoir Blues si presente come un album dominato principalmente dal rock e dal blues con diversi richiami melodici alle produzioni che vanno dalla fine degli anni 80 alla prima metà dei 90, rievocando alcune atomosfere di album come Tender Prey, Henry's Dream ed il celebratissimo Murder Ballads citato in modo evidente anche nel b-side She's Leaving You. The Lyre Of Orpheus richiama molto, invece, le atmosfere più tranquille e serene della produzione degli ultimi anni, quella che comprende i suoi lavori dal 1998 ad oggi. Le melodiche di questo album sono a volte quasi leggere, come se da esse trasparisse uno stato di grazia che sembra permeare la vita di Nick Cave nel periodo più recente. Nelle liriche di entrambi i lavori si hanno avidenti riferimenti biblici, cosa costante nei testi caveiani, e anche mitologici come già fa capire il titolo di uno dei due album: The Lyre OF Orpheus. Ma l'argomento che fa da padrone è l'amore che non sembra più visto come qualcosa che viene vissuto in modo tormentato e a volte autodistruttivo, come nel passato. Al contrario l'amore sembra rappresentare una sorta di modo attraverso cui giungere alla redenzione e senza il quale la vita sarebbe vuota e senza respiro come raccontato nella canzone Breathless (The Lyre Of Orpheus). Nel complesso i due album sono degli ottimi lavori che in un certo senso fanno rialzare Nick dal capitombolo fatto col precedente Nocturama (2003), che risultava troppo dispersivo e carente di ispirazione. Va detto però che a mio avviso ci sono un paio di note negative: per chi è abituato a seguire questo artista risulterà quasi "deludente" la facilità di ascolto nel panorama di una produzione musicale estremamente personale e dal costante bisogno di revisione e tempo di elaborazione. Proprio il fatto che molte canzoni diano una sensazione di "già sentito" tende a fermare questi album dallo scalare la vetta della produzione di Nick Cave. Questo fatto è evidente nel singolo scelto per il lancio dei dischi: Nature Boy, che lungi dall'essere la migliore canzone di questi due CD, risulta comunque molto orecchiabile avendo quasi voglia di definirla "pop", con richiami evidenti al primo singolo di Nocturama, Bring It On. La sensazione principale è che questa canzone stoni un po' nell'insieme di Abattoir Blues, quasi che fosse stata appositamente scritta per essere lanciata come singolo per un mercato che troppo spesso privilegia l'immediatezza d'ascolto alla ricchezza di contenuto sia melodico che lirico. Nonostante tutto. ciò non riesce a speigare la ricchezza inusuale di auto-citazioni. La spiegazione più plausibile sembra poter derivare dal fatto che in questi due album al processo creativo i Bad Seeds hanno contribuito quanto mai in passato. Sembra infatti che Nick Cave avesse solo delle tracce di idee e che abbia lasciato lo sviluppo musicale al gruppo, il quale forse si è trovato a percorrere strade già conosciute. La seconda nota negativa, sebbene sia quella che più coinvolge il gusto personale, è nell'introduzione del coro gospel. L'idea di base è notevole e in molti casi contribuisce ad enfatizzare ed esaltare i brani musicali, ma in molti pezzi questa scelta provoca un appesantimento inutile, tanto da far risultare pezzi che normalmente potrebbero essere considerati addirittura geniali, troppo chiassosi e a volte quasi fastidiosi dando una sensazione di strascicamento del cantato e togliendo quindi ritmicità . Sono curiosa di vedere se in tour porterà anche il coro gospel (cosa che in tutta sincerità mi auguro non avvenga) ed in caso negativo di ascoltare questi pezzi in "purezza" come a mio parere avrebbero dovuto essere anche sugli album. CONCLUDENDO: Questi due album sono ottimi pur non avendo le qualità necessarie per salire nell'Olimpo delle migliori produzioni Caveiane. Restano comunque, a mio avviso, degli ottimi album con cui poter cominciare a conoscere lo stile di Nick Cave, proprio epr l'impronta stilistica inconfondibile e la varietà di sonorità presenti che sembrano riassumere la sua carriera in quasi la sua totalità . Consigliato.
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