Jareth
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Primo ingresso in Numenor: 2002-11-03
Da: Il Castello nel centro del Labirinto.
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quote:
Nel frattempo vorrei quache commento da parte tua Jareth... e va bene, anche se non volevo influenzarvi con i miei giudizi Almeno stavolta nessuno correrà il rischio di rovinarsi il finale Il film mi ha molto impressionato - ma in positivo. Inizio col dire che alcune interpretazioni sono ottime, secondo me, specialmente i protagonisti. Tutto il film è centrato sulla figura di Gesù, incredibilmente umano eppure consapevole della sua clamorosa "diversità ", sulla sua bontà e il suo carisma. La violenza di cui si è parlato tanto c'è, ma non è assolutamente fine a sè stessa. Il film non ruota intorno al sangue nè alle scene crude. Al contrario, la crudezza di certe rappresentazioni è molto funzionale al messaggio che Gibson voleva trasmettere: una versione adulta della storia di Gesù, senza incanti e senza favole, trattata con enorme rispetto, con sacralità . Gesù fu martoriato e messo in croce, e questa è una realtà feroce. Il film la presenta senza sconti, e posso dire che gli spettatori soffrono davvero lungo tutto il percorso della via crucis. In sala erano in molti a piangere, l'effetto era molto coinvolgente. Non voglio dilungarmi oltre su questo, anche perchè su certi temi ciascuno ha, come è giusto che sia, le proprie opinioni personali. Il punto di vista del regista è sicuramente quello di un credente, però presentato in modo lucido e oggettivo, con poco spazio per il mito e la leggenda - a parte i momenti, forse un po' "fantastici", in cui Cristo viene tentato da Satana, sempre presente ad accompagnarlo durante il tormento. La visione di questo film vale più di un paio d'anni di catechismo, secondo me. Per le emozioni che trasmette, per l'onestà con cui comunica, per la forza e il realismo delle situazioni. Credenti o no, la figura di Cristo è davvero difficile da ignorare, e forse non fa male ogni tanto tornare a riflettere su questi temi veri. Altra strumentalizzazione che ho letto: negli Usa il film è stato duramente attaccato dalle comunità ebraiche, con l'accusa di antisemitismo evidente. Io non ne ho trovato traccia. Il film presenta la vicenda storica: i sacerdoti di Gerusalemme e la folla inferocita vollero a tutti i costi far crocifiggere Gesù, nonostante il governatore di Roma Pilato non fosse d'accordo, e il Re di Galilea Erode l'avesse preso per un innocuo matto (in realtà entrambi i "potenti" avevano paura di questa figura che ispirava soggezione). Questi fatti sono nel Vangelo e nelle altre cronache storiche dell'epoca. Ma non vedo perchè definirle "antisemite". Non c'è giudizio razzista, e soprattutto non ci sono riferimenti ai tempi moderni. Altrimenti dovremmo prendercela pure noi Italiani, per il modo in cui sono raffigurati dei soldati Romani di duemila anni fa. Tornando al film, i dialoghi sono tratti dal Vangelo, ed è molto suggestiva la scelta di girare tutto il film in "lingua originale", letteralmente. I personaggi parlano in aramaico e in latino, o almeno nelle più credibili ricostruzioni moderne di queste due lingue antiche (il latino mi è sembrato troppo simile a quello dei libri di scuola, e non poteva essere così, mentre sull'aramaico... non saprei). Dopo il primo shock, l'effetto è comunque molto coinvolgente sullo spettatore. Infine, la produzione è MOLTO italiana! Segnalo le interpretazioni di Claudia Gerini (la moglie di Pilato, brava), Monica Bellucci (Maddalena - molto brava, a parte quel suo problemino con la voce), Sergio Rubini (il ladrone che si converte sulla croce). Ah, e c'è pure Rosalinda Celentano in una piccola parte, ma mi pare che se la sia cavata bene pure lei. Nei titoli di coda impressiona comunque il fatto che praticamente due nomi di attori su tre sono italiani, così come i costumi, la scenografia (se non sbaglio), eccetera. Ma è stato *per caso* girato in Italia? apPASSIONato, Jareth
< Messaggio modificato da Jareth -- 2004-04-08 16:34:54 >
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