Aredhel
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Primo ingresso in Numenor: 2004-03-23
Da: Nan Elmoth
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Apro questa discussione per consigliarvi un libro veramente interessante (che ho terminato questa sera ) Si tratta di "Moi, Tituba, sorcière noire de Salem" (" Io, Tituba, strega nera di Salem"), di Maryse Condé. Ho letto il libro in francese (un francese "creolo",non purissimo in tutte le sue espressioni), lingua in cui la scrittrice antillese ha pubblicato la maggior parte delle sue opere. Si può parlare a tutti gli effetti di un romanzo storico, (il personaggio di Tituba è realmente esistito, e alcuni documenti lo provano) oltre che di una ricerca profonda delle proprie radici (in questo caso le radici africane di Tituba e dell'autrice stessa). Il romanzo oltre a riabilitare la figura di questa schiava di colore, offre spunti di riflessione interessanti sui processi di stregoneria, sulle rivolte degli schiavi e sul colonialismo. Tutta la storia è impregnata di un forte esotismo e il contatto primordiale con la natura e con gli elementi costituisce uno degli aspetti più importanti del libro. Ecco qui la vicenda in breve. Ho preferito quotare un riassunto oggettivo, per non rischiare di rivelare particolari che potrebbero rovinare la lettura. quote:
Nel 1692 la comunità puritana di Salem, nel New England, fu lacerata da uno dei più famigerati processi per stregoneria della storia. Le accuse, gli interrogatori, le torture e le condanne che seguirono, coinvolsero più di centocinquanta persone e culminarono nella condanna a morte di diciannove imputati, in maggioranza donne. La nera Tituba, schiava di origine caraibica di proprietà del Reverendo Parris, fu accusata di istigare le donne e le fanciulle bianche alla stregoneria e ai commerci con il Maligno; la giovane schiava veniva dalle piantagioni delle Antille, e il romanzo a lei ispirato si apre sul luogo della sua nascita, l’isola di Barbada. Tituba è la figlia di una donna nera violentata da un marinaio bianco durante la traversata oceanica e, nel corso delle peripezie che sconvolgono la sua vita fin dall’infanzia, viene iniziata ai riti e alla magia da Man Yaya, una vecchia curatrice africana. Da allora, Tituba ricorrerà spesso ai sortilegi e a i contatti con gli spiriti della sua tradizione, per reagire al disprezzo e ai soprusi dei bianchi.
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