Jareth
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Primo ingresso in Numenor: 2002-11-03
Da: Il Castello nel centro del Labirinto.
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attenzione! un'altra rivelazione in assoluta anteprima dal vostro inviato ad Hollywood. Quella che segue è una consulenza - in esclusiva per voi - resa dai fratelli Wachowsky a Mike Newell, per il suo nuovo film dopo "Quattro Matrimoni e un Funerale", "Notting Hill" e "Love Actually". Il film si chiamerà "Love reloaded". *** [Hugh Grant] "Buongiorno, è permesso?" [attore sconosciuto in doppiopetto e barba bianca, tipo Babbo Natale in borghese] "Avanti" "Salve. Sono Anderson. Cercavo il Geometra White..." "Non c'è. Oggi lo sostituisco io". "Oh... spero che non sia un problema. Lei chi è, a proposito?" "Io sono l'Architetto". "Oh accidenti... non so se è necessario, mi bastava un geometra..." "Tutto quello che lei vede qui, l'ho disegnato io, signor Anderson". [si guarda intorno] "Beh... lei deve essere bravissimo, ma questo deve sicuramente essere qualche stile moderno di cui non mi intendo, perchè a dire il vero tutto questo bianco mi sembra un po' monotono. E poi il neon mi sembra un po' freddino..." "Non mi aspetto che lei capisca tutto quello che le dirò, perchè anche se le sue capacità sono sicuramente fuori dal normale, lei resta sostanzialmente... un umano". "Eh, uh... sì, pare proprio di sì. Un umano. E tutti quei monitor sulla parete? Stava guardando qualcosa? L'ho interrotta?" "Niente affatto, la stavo aspettando. Sapevo esattamente quando sarebbe arrivato". "Oh... è strano. Eppure non avevo un appuntamento". "E' vero. E' sufficiente che io le dica che uno di questi monitor è in realtà un videocitofono". "Già , giusto... beh, signor Architetto, almeno mi lasci dire perchè sono qui. O riesce a indovinarlo?". "Certamente. Lei è qui perchè ha comprato un immobile e desidera ristrutturarlo". "... sono impressionato, davvero. Ma lei allora può..." "Niente di tutto quello che pensa. Semplicemente, sulla porta dalla quale è appena entrato c'è scritto 'ristrutturazione di immobili'. Ergo, conseguentemente, deduco che lei deve essere venuto qui per ristrutturare un immobile appena acquistato". "Va bene, va bene, ha ragione. Dunque, è una casa di campagna, si trova più o meno..." "Non è necessario che me la descriva. So che in questo momento lei si trova, o crede di trovarsi, di fronte ad un dilemma irrisolvibile". "E' vero! Lei è davvero un professionista, signor..." "Mi chiami semplicemente 'Architetto'". "... signor architetto. Inizialmente volevo ristrutturare solo il salone e la stanza da letto, ma poi visto che c'ero ho pensato che potevo fare anche il bagno e la cucina..." "Questo era ampiamente prevedibile. Sono scelte che superano la sua facoltà di giudizio". "Eh già ! Anche perchè con quello che costano i mobili..." "Tuttavia, il suo problema è riconducibile ad una serie di equazioni che, per quanto possano essere complesse, portano ad una pura armonia di perfezione matematica". "Fermo, in matematica sono sempre stato una schiappa. Per me va bene tutto, purchè alla fine mi rilasci una fattura semplice e chiara, perchè forse posso scaricare almeno una parte delle spese..." "Ma in tutti i miei precedenti tentativi, la grandezza della mia creazione è stata uguagliata solo dai miei colossali fallimenti". "Beh, stavolta stia più attento, perchè con quello che mi costa il mutuo non mi posso permettere nemmeno una crepa nei muri..." "Ad ogni modo, come scoprirà tra non molto, signor Anderson, una sola scelta è davvero possibile". "Lei dice? In effetti ho anche già scelto il colore degli asciugamani... non potevo fare a meno di pensarci..." "Vede? Conseguentemente alle mie aspettative, e proprio come i suoi predecessori, anche lei spicca per le sue caratteristiche, la sua sensibilità e la compassione fuori dal comune, così come il suo amore per tutto ciò che è umano. Ergo..." "Un momento. Sta per caso dicendo che sono gay?" "Non ho detto 'maschile', ho detto 'umano'". "Solo perchè mi piacciono asciugamani rosa e viola non significa che debba essere per forza gay..." "Ad ogni modo, signor Anderson, torniamo al problema della sua scelta". "E poi, avere una sensibilità non comune non è di certo un male, anzi..." "La sua scelta, signor Anderson". "Ah, già . Cioè?" "Vede le due porte che ci sono in questa stanza?" "Sì. Una è proprio quella dalla quale sono entrata, e sull'altra c'è scritto 'sala regia'. Ci credo, con tutti quei monitor... ma ora siamo in diretta? Ehi?" [agita una mano verso una invisibile telecamera] "Ignori pure quella scritta. Avevo ordinato di passare una mano di vernice, ma il geometra è in ferie, ergo conseguentemente... la mia intenzione è stata frustrata dal più colossale fallimento". "Vabbè, ora non se ne faccia una colpa. Sono cose che capitano". "In realtà , signor Anderson, queste due porte sono qui per permetterle di compiere la sua Scelta Finale". "Il bagno o la cucina?" "Non esattamente. Se prenderà la porta alla sua destra, dovrà andare fino alla Sorgente..." "No, no, fermo: non c'è bisogno. A casa c'è già l'allaccio di acqua, luce e gas. Manca solo il telefono, ma si sa che quelli sono sempre i più lenti a muoversi..." "Non mi interrompa. Alla Sorgente potrà risolvere finalmente il suo dilemma, quello per cui da anni non riesce a mangiare, a vivere una vita normale, e si sveglia nel sonno urlando e coperto di sudore freddo". "Oddio. E' acqua lassativa? Sarebbe proprio un sollievo, in effetti. E' un problema molto fastidioso... ma lei come ha fatto a saperlo?" "E' semplice. E' sempre così pallido e veste sempre di nero. Ergo..." "Vabbè, lasci stare. Ad ogni modo, ci sto pensando seriamente. E l'altra porta?" "Se prenderà l'altra porta, signor Anderson, la sua casa verrà distrutta dalle macchine, e le assicuro che siamo diventati molto efficienti in questo". "No, le ruspe no! E' vero, il terrazzo a sud è abusivo... accidenti, l'hanno già scoperto? Non si può fare niente? Quel condono tombale di cui ho sentito parlare..." [continua] *** bene informato, Jareth
< Messaggio modificato da Jareth -- 2003-11-26 22:21:44 >
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