Taym
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Primo ingresso in Numenor: 2002-07-07
Da: Valimar
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quote:
la comunanza dei miti per mostrare come, invece, persino i giapponesi hanno qualcosa in comune con " noi" , e più precisamente con la mitologia nordica Ah capisco. Beh, pensa tu, a maggior ragione è difficilissimo stabilire dunque linee di discendenza genetiche, come ti dicevo. Cmq è davvero interessante la similitudine nei miti di cui parli. Sono davvero convinto che la storia ci riservi molte sorprese. Chi vivrà vedrà quote:
nel senso che dovendo ricercare le mie radici più lontane, andrò a cercarle in quel popolo che qui è arrivato, si è fermato e ha fondato la città in cui sono nato, cresciuto e vissuto; non certo in qualche esercito che sia passato di qua per un giorno o per mezzo millennio. Certo capisco, ma quel che mi è poco chiaro è come tu possa supporre una certa linea di discendenza. Mi spiego. Se una persona di colore vive in Italia da 40 anni, esempio, non ha nella sua discendenza genetica nulla dei Romani. Tuttavia vivendo da noi, supponiamo, diviene cattolica, comincia a festeggiare il natale, sposa un italiano/a. Tra 2500 anni un suo discendente, con villa iperteconologica nell' area dell' attuale Roma, dalla carnagione non chiaramente appartenente a questa o quella etnia perchè nel frattempo ha acquisito nella sua linea di discendenza giapponesi, taiwanesi, scandinavi, indiani, ecc., ma culturalmente " europeo" (vai a sapere la conformazione politica di qui a 2500 anni :D), potrebbe venire a dirmi (si, ho intenzione di vivere a lungo :D) " sai, la mia terra è stata fondata e civilizzata dai Romani, le mie radici sono lì, io mi sento romano, e non capisco come si possa negare una cosa simile. Questa terra in cui vivo è la terra della Città Eterna, Roma, Caput Mundi, civilizzatrice dell' Occidente, e bla bla bla bla" . Mi verrebbe spontaneo pensare che dopo tanti anni un' affermazione simile ha poco valore quanto a " discendenza" sotto tutti i punti di vista tranne uno: l' amore per la civiltà romana (nel caso del mio ipotetico interlocutore). Chiaramente nulla rende impossibile che esista qualcuno che conservi un patrimonio genetico vicinissimo a quello dei Romani dei tempi " gloriosi" dell' Impero :D, ma come saperlo? Certo forse tra 2500 anni potremo farlo, ma oggi? Ma soprattutto - e questa è la domanda che mi pongo maggiormente - cosa importa? Ciò che importa è, come avevo solo accennato, l' amore, l' ammirazione, la comprensione, l' armonia che possiamo provare verso una certa cultura, o filosofia. Io ad esempio non ho la più pallida idea di quanti geni celtici possegga. Ho la pelle chiara e mi scotto al sole. Ho i capelli scuri. Potrei essere molto " celtico" , se non fosse che ho nonni con occhi chiari e scuri, nonni con i capelli rossi, neri, biondi, ricci e lisci (ed ho difficoltà a difendermi quando mi dicono " Taym sei un gran bastardo!!) Tuttavia come te mi sento molto vicino alla sensibilità spirituale di alcuni celti, tanto che da anni quando posso faccio qualche ricerca in merito. Amo la cosideetta " musica celtica" da prima che divenisse popolare come è oggi (cosa di cui mi rallegro), proprio perchè ha delle sonorità e dei ritmi che richiamano in me delle sensazioni in qualche modo conosciute e familiari, affascinanti, profonde, che mi appagano profondamente. L' amore per la letteratura di Tolkien che più o meno accomuna tutti qui (non necessariamente, sia chiaro) dimostra anche che tutti abbiamo in qualche modo un' affinità con una sensibilità nordica che ha indotto Tolkien a ricreare una " mitologia" perduta. Però mi guarderei bene dal dire, sulla base di questo, che io abbia discendenze genetiche celtiche piuttosto che romane o di qualsiasi altro tipo, perchè non posso saperlo. Possibile, ma non sicuro. Personalmente non lo trovo nemmeno particolarmente significativo, perchè sono quel che sono ed amo quel che amo indipendentemente da ciò. Non sento di aver bisogno di predecessori per dar valore a quel che sono ora. Chiaramente è una visione personale. Insomma a te che dici " i miei avi sono Celti più che romani" dico " lo spero se ti fa piacere, ma come fai a sapere che la tua famiglia non sia discendente di un centurione romano, tutto muscoli e poco spirito, che si portò sua moglie sabina nella gallia, fece strage di celti, si stabiliì, ebbe discendenti che sposarono scandinavi e successivamente etruschi, ed infine puff, ecco Melkor nel 2000, tutto furochè geneticamente " Celto" ?" Al napoletano che dice " i miei avi sono Greci!" io dico " lo spero per te se ti fa piacere, ma che ne sai che un ' barbaro' rude e molto poco filosofo non sia sceso coperto di pelli a fare strage di civilizzati partenopei facendosi beffe della loro cultura per lui troppo complessa :D, portandosi la sua bella Guthrund dai capelli bondi, e abbiano avuto figli sposatisi con arabi ed infine puff,e ccoti qui, tutto fuorchè geneticamente " Greco" ? " Esagero e scherzo, ma volevo solo illustrare un concetto. Sia tu che il napoletano potreste tuttavia essere grandi amanti e conoscitori della cultura celtica (o di quella araba), apprenzzarne la spiritualità , sentirla vostra, studiare ed investigaree tutta la vita per coglierne i lati più profondi e belli, imparare una visione del mondo estremamente " celtica" e sentirvi parte di celti di un tempo. E lo sareste, perchè la cultura non è legata al patrimonio genetico o alla geografia.
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