Taym
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Primo ingresso in Numenor: 2002-07-07
Da: Valimar
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Wow. La discussione si è decisamente allontanata dal senso della mia osservazione sui potenziali casalinghi . I cervelli maschile e femminile hanno delle differenze, ma da qui a dire che si sia più o meno portati per "la guida" o per "le faccende domestiche" c'è un salto logico immenso. A carenze di questo o quel tipo uomini e donne possono sopperire con altre doti, direi. E mi sembra che tra caratteristiche biologiche e comportamento effettivo c'è un universo intero di altri fattori, in primis la cultura, gli usi, le idee diffuse condizionanti, ecc. E concordo, devo dire, con quanto dicevano generalmente le donne, nella nostra discussione, che quando si parla di fattori pratici e spicci, come pulire la casa o guidare, siano questi ultimi elementi culturali, più che caratteristiche biologiche, a determinare le differenze. E questo, tornando a bomba, è proprio il senso di quanto dicevo, Mae. Concordo in pieno sulle tue osservazioni sociali su come viene generalmente considerata la bellezza e cosa comporta nelle vite di molti, ma, come dice Erebel, questa è una scelta errata diffusa, non implicita nella bellezza in sé. Non so quanti siano gli uomini che vogliono fare i casalinghi. Il punto è che senza dubbio ve ne sono a mio parere, ma non lo dicono; tu non ne conosci, credo, per lo stesso motivo per cui 50 anni fa non avresti conosciuto nessun omosessuale mentre oggi forse si: un tabu si è incrinato e la verità comincia a filtrare, e molti omosessuali provano meno paura e vergogna nel dire quel che sono, per fortuna. Credo che tra qualche anno le coppie in cui la donna lavora e l'uomo è a casa saranno sempre di più. E immagino sarà un gran bene, perchè un'altra imposizione sociale sarà venuta meno, a favore della libera scelta di ciascuno (o ciascuna coppia) di decidere come organizzarsi senza imposizioni tacite o esplicite della società e di ciò che "sta bene". E questo era esattamente il senso di quanto dico riguardo i concorsi di bellezza. La bellezza in sè, e condivido in pieno quanto dice Erebel, è tutt'altro che esteriorità . E' profonda, tocca le corde del nsotro animo, e merita il più alto rispetto, a mio parere. E mi riferisco non solo alle forme concettuali d'arte, ma anche alle forme fisiche. Non è forse affascinante osservare le convoluzioni della corteccia di un albero, paesaggi suggestivi, i contorni di picchi innevati, i luccichio del sole sul mare? Lo è, ed ho usato classici, tradizionali esempi "poetici". Come potrebbe non essere altrettanto bello osservare le forme del corpo femminile come quelle del corpo maschile? Da sempre il corpo umano è un esempio di bellezza. Ma! Ma il corpo umano, per gli esseri umani, veicola il messaggio sessuale, che per motivi culturali è ritenuto in qualche modo svilente ed immorale, e dunque abbiamo pudicizia nell'ammettere che ci piace. Molti cartelloni pubblicitari mostrano bellezza. Sguardi bellissimi, intensi, seducenti. Corpi bellissimi. Altri sono volgari. Altri sono ridicoli. Ma il problema non è nell'esteriorità o nel mostrare solo quella. Il problema è semplicemente in ciò che riteniamo bello, ed in quale forma. E ciò è assolutamente soggettivo. Il concorso di bellezza è come un'esposizione di pittura. Troveremo alcuni quadri orribili, altri bellissimi, altri volgari, altri infantili, altri sciocchi, ecc. Osservare la bellezza di corpi umani non ha nulla di svilente, nè ha implicazione alcuna sulla personalità di chi li anima, nè implica che tale personalità debba essere giudicata dal corpo. Queste cose accadono spesso, lo sappiamo, ma l'errore non è certo nel mostrare i corpi, quanto nel nostro formulare giudizi e pregiudizi. Certo, è svilente per un essere umano (donna o uomo) essere giudicati sulla base del solo aspetto del corpo, come della sola professione, come delle sole proprie opere! (Quani artisti si lamentano di vedersi un'immagine attribuita sulla base di questa o quell'opera, e sostengono di essere molto di più?). Ma questo è un errore del "giudice" pregiudizievole, non del corpo nè del suo essere in mostra. Quando guardo un corpo bello non penso che racchiunda un'anima ignobile. Ringrazio la Natura di avermi dato questo piacere, e mi auguro che la persona che lo anima sia degna di tanto corpo. Spero anzi che il mio corpo possa arrecare altrettanto piacere a chi mi guarda, pur non illudendomi troppo in tal senso (Magari! ). La distinzione tra opera dell'ignegno e opera della natura, poi, non mi sembra correlata a quanto diciamo. Non solo la bellezza esteriore è funzione anche e non poco della personalità , essendo "belle" non certo le creature con determinate proporzioni, ma quelle che trasmettono un senso si fascino e piacevolezza, caratteristiche funzione di molti fattori diversi dal centimentro; ma anche, fosse pure per ipotesi vero che della propria bellezza non si è artefici, resta il fatto che un concorso di bellezza verte sulla bellezza, non su chi ne sia artefice. Una persona "bella" (per questo o quel giudice o spettatore) è tale quale che ne siano i motivi, ed il concorso "sancisce" ciò e null'altro. Implicazioni di altro genere sono opera dell'osservatore, ed è lì il problema, non nella bellezza nè nel concorso. Dunque discorso separato è l'insieme di fenomeni sociali che si associano con il concorso. Hai prorpio ragione nel dire che c'è un universo di ipocrisia e stupidità intorno ai concorsi di bellezza, che molti pregiudizi vengano in queste occasioni a galla. Ma il problema è lì, nelle reazioni ingiustificate dell'essere umano, nella logica fallace, nell'ignoranza, non nel concorso in se. Se molte vetture vengono usate per rapinare non possiamo, come soluzione, cessarne la produzione, ma semmai insegnarne il buon uso a chi non lo conosce. Dunque l'idea di concorso di bellezza, ovvero dell'esposizione aperta e sincera della bellezza (che sia sensuale o sessuale, paesaggistica, astratta, fisica, o quel che preferisci) è non sono buona e gratificante, ma anche nobile, se mi concedi il termine. Una bellissima modella che fa un calendario di foto bellissime mi fa un dono. Quando ne vedo uno (supponendo che lo trovi bello, il che naturalmente non è necessariamente vero) non penso "ah, che degrado dei costumi". Penso "Ah, che bella!". quote:
Io trovo che sarà difficile trovare una donna che si è realizzata nella sua vita scrivendo che possa avere interesse ad iscriversi ad un concorso di bellezza. Un tempo era disdicevole che i figli ti dessero del tu. Era disdicevole ed inammissibile giocare con i propri bambini, o indossare abiti aderenti, o essere donna ed andare al bar, o essere un uomo e non mostrare polso e severità . Oggi lo si fa tranquillamente. Non conta l'azione, ma il senso che ha per noi. Mi auguro che in futuro mostrare la propria bellezza sia semplicemente bello e divertente. Le scrittrici oggi si fan dare del tu dai propri figli e indossano abiti aderenti e vanno persino al bar.
< Modificato da Taym -- 2004-09-23 1:22:24 >
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